lunedì 19 marzo 2018

recensione wonder

wonder la mia opinione



Protagonista è August Pullman, detto Auggie, ragazzino di 10 anni nato con una rara malattia che gli ha deformato la faccia. A lungo protetto dalla propria famiglia, e da un casco spaziale grazie al quale trova riparo dagli sguardi altrui, Auggie deve per la prima volta affrontare il mondo della scuola, ma in che modo, questo è il dilemma che tormenta i preoccupati genitori e il terrorizzato Auggie.
 Il mondo disegnato dal regista è cinico e barbaro nel giudicare gli altri dalle semplici apparenze e dall'aspetto prettamente fisico. E' un universo adolescenziale, quello in origine scritto da Palacio, in cui il bullismo è sempre dietro l'angolo.
Jacob Tremblay (Auggie) è irriconoscibile in questo film che ne rilancia le eccezionali doti recitative. Wonder è vero e proprio elogio della gentilezza. Partendo dai più piccoli, che tra i banchi di scuola possono essere enormemente crudeli, il film si rivolge ai più grandi, a quei genitori che dovrebbero dar loro un'educazione basata sul rispetto, sulla condivisione, sulla cordialità.
Moltiplicando i punti di vista, Chbosky amplia il proprio racconto andando oltre il piccolo Auggie. Mamma Isabel, che da 10 anni ha messo in 'pausa' la propria vita per non abbandonarlo un attimo; papà Nate, fonte inesauribile di sorrisi anche nei momenti più complicati; e Via, primogenita di casa di fatto quasi dimenticata da quei genitori troppo impegnati con il fratellino minore. Gli attori sono rispettivamente: 
-Julia Roberts,che in questo caso fa la madre è  impeccabile anche in un ruolo solo apparentemente tanto secondario.
-Owen Wilson, che fa il padre, a cui Chbosky affida i momenti più divertenti del film.
-e la sedicenne Izabela Vidovic, bravissima nell'esplicitare le sofferenze di un'adolescente innamorata del proprio fratello più piccolo anche se snobbata a causa dei suoi ingombranti bisogni.
Il piccolo protagonista dovrà affrontare svariate problematiche relative al bullismo, infatti verrà preso  spesso e volentieri dai bulletti della classe; nonostante tutto Auggie cercherà sempre di andare avanti.
Una delle parti che ho preferito di più è stata la parte di Halloween, in cui lui stesso dice che la sua festa preferita e proprio Halloween, perché essendo mascherato nessuno ti riconosce e quindi nessuno guardandolo può giudicarlo oppure evitarlo, ma si sente trattato come un bambino "normale".  

IL film fa capire quanto non è importante l'aspetto esteriore, bensì come si è dentro.

1 commento:

  1. Sono molto curiosa di guardarlo perche` lo trovo interessantissimo non vedo lʼ ora

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