martedì 22 maggio 2018

recensione the walking dead

recensione the walking dead
A breve riprenderà una delle serie cult di questi ultimi anni, ovvero The Walking Dead. Si è ormai arrivati alla settima stagione e la serie sembra non subire assolutamente cali nè da un punto di vista qualitativo e neppure da un punto di vista del successo tra il pubblico.
Anzi, va detto come gli spettatori nonostante scelte di sceneggiatura spesso controverse siano in costante aumento. Ad ogni modo vi è ancora una pattuglia di critici tra il pubblico che ha scelto di non seguire The Walking Dead.
I motivi sono molteplici, ma va detto che tale posizione priva chi la mantiene della possibilità di scoprire una serie davvero di ottimo livello e che è qualcosa di completamente diverso da una banale horror che si riduce tutto ad un mondo popolato di zombie. Una buona occasione per recuperare la serie potrebbe essere guardare The Walking Dead in streaming, grazie al servizio offerto da NowTv. Qui di seguito si avrà modo di scoprire alcune ragioni per cui continuare nell’ostracismo verso la serie sia un atteggiamento sbagliato e perchè The Walking Dead andrebbe recuperata al più presto.

I personaggi

Ingrediente fondamentale perchè una serie tv sia di successo è la sceneggiatura e conseguentemente i personaggi che la popolano. The Walking Dead può vantare dei personaggi la cui caratterizzazione risulta accuratissima e che nel corso delle varie stagioni sono stati protagonisti di un’evoluzione assolutamente verosimile ed in linea con il mondo devastato in cui si muovono. Questo è indubbiamente un aspetto della serie da tenere in considerazione.

Gli antagonisti del gruppo di protagonisti

Altro notevole punto di forza della serie, sempre parlando della caratterizzazione dei personaggi, risulta essere la capacità di delineare con grande maestria anche i personaggi negativi della serie, dove oltre a personaggi completamente negativi ve ne sono anche diversi, praticamente tutti i protagonisti, che nel corso delle varie stagioni si ritrovano a dover fare i conti con i propri demoni e con comportamenti e decisioni che mai avrebbero pensato di tenere e prendere.

Gli esterni

La sceneggiatura è fondamentale per la riuscita di una serie tv, ma molto importante è anche la fotografia e la caratterizzazione degli esterni. Ebbene, The Walking Dead non delude nemmeno per quel che riguarda questo aspetto: lo spettatore si ritrova infatti a vivere una grande esperienza dal punto di vista visivo, perchè gli sembrerà davvero di trovarsi in un mondo devastato e post-apocalittico, con le grandi città di un tempo ridotte a una sorta di scatole vuote, dove tutto è ormai distrutto. La natura sembra aver preso il sopravvento sulla modernità e questo lo si percepisce anche nei comportamenti dei sopravvissuti, che sembrano in tanti casi essere tornati a farsi guidare dagli istinti primordiali.

La tensione perenne

Chi dovesse pensare che The Walking Dead sia una serie semplicemente splatter, si troverebbe a deragliare notevolmente da quelli che sono i binari della verità. Lo splatter è ovviamente presente visto che si tratta di una serie horror, ma non è l’elemento dominante della serie. In The Walking Dead la tensione è il più delle volte dovuta a quello che potrebbe accadere e non a quello che poi effettivamente accadrà. Questo a volte può risultare snervante, ma è un altro segno del fatto che chi scrive la serie lo fa con grande maestria.

Personaggi femminili

Un altro pensiero molto diffuso è che The Walking Dead sia la tipica serie ricca di stereotipi dove siccome ci si trova in un mondo post-apocalittico saranno i protagonisti maschili a risolvere qualsiasi situazione. Questo non è assolutamente vero, perchè gli sceneggiatori hanno giustamente dato risalto alle figure femminili che popolano la serie e si possono vedere diversi personaggi femminili che risultano spesso decisivi ai fini dello sviluppo della storia.

I finali aperti di ogni episodio

I “cliffhangers”: qualcosa di amato o odiato e che è presente praticamente in quasi tutte le puntate di The Walking Dead. Si può essere d’accordo o meno sulla scelta autoriale di riempire la serie di questi momenti, ma quel che è certo è che al momento si sia trattato di una scelta assolutamente vincente, visti i risultati d’ascolto di tutti questi anni.

Una serie che non ha al centro gli zombie

Si deve riprendere il discorso relativo al fatto che questa serie non è un qualcosa incentrato sullo splatter: chi dovesse pensare che si è di fronte ad una serie sugli zombie sarebbe nuovamente fuori strada. Gli zombie ci sono e sono ben presenti, ma quello su cui la serie pone i riflettori sono gli esseri umani con le loro contraddizioni e il loro trasformarsi in una situazione in cui la civiltà è venuta meno. Si può dire che la serie in tutti questi anni abbia fatto vedere agli spettatori cosa significhi concretamente il concetto di homo homini lupus e come tale detto latino interessi sia i “buoni”, coloro che mantengono dell’umanità anche in situazioni estreme, sia i “cattivi”.

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